Il linfodrenaggio manuale e sue applicazioni nel campo terapeutico ed estetico
sabato 30 luglio 2011
Il linfodrenaggio manuale nella sinusite
Una delle principali indicazioni al trattamento con linfodrenaggio manuale del capo è la sinusite.
Si interviene generalmente dopo la fase acuta, di solito accompagnata da febbre e necessita di intervento farmacologico.
Il trattamento comprende il collo, viso, cavità orale nella stessa seduta.
Si agisce in questo modo su circa il 75% dei liquidi intracranici facilitandone il rinnovo.
Le sedute possono essere fatte quotidianamente, il paziente sentirà un miglioramento del mal di testa e del senso di stordimento.
Inoltre il ricambio di liquidi favorirà anche l'eliminazione delle secrezioni nasali.
Nel caso di sinusiti secondarie ad esempio ad infezioni apicali di un dente, sarà fondamentale rimuovere la causa determinante.
venerdì 22 luglio 2011
Aspetti psicologici nella paziente mastectomizzata
Un tumore al seno rappresenta nella donna un momento di grande difficoltà sia per le implicazioni di sofferenza che da esso deriva, ma anche per la trasformazione del proprio corpo.
La malattia attacca una zona del corpo femminile che è carica di simbolismi e significati, passando per l'aspetto sessuale fino al rapporto madre figlio (allattamento).
Nella mastectomia la donna vede delle modificazioni esterne e può scattare in questi casi un senso di inadeguadezza, paura di amare e di essere abbandonata.
Si vive un senso di umiliazione e di vergogna con grande difficoltà di fronte la propria nudità, specie quando alla mancanza dell'organo si associa il linfedema dell'arto corrispondente ed il conseguenziale eccessivo ingrandimento.
I trattamenti medici inoltre possono essere causa di perdita dei propri capelli, nausea, menopausa, aumento di peso ecc. che portano ad una modificazione dell'umore femminile con perdita del sonno.
La secchezza vaginale rende inoltre difficile e dolorosi eventuali rapporti intimi, diminuisce la libido.
E' questa la tipologia di donna che generalmente andiamo a trattare nella sindrome del braccio grosso dopo una eradicazione di un seno.
Il nostro compito come operatori di linfodrenaggio e non solo, è quello di capire ed aiutare dove è possibile stabilendo un rapporto fiduciario con la paziente.
La nostra visione come sanitari ma anche come esseri umani deve essere globale, considerando le necessità dell'individuo sotto il profilo fisico-psichico e sociale al fine di ottenere i migliori risultati possibili.
sabato 16 luglio 2011
Il linfodrenaggio del viso
Anche il viso come altri distretti del corpo può essere sottoposto a linfodrenaggio manuale.
L'attività di tutti i giorni e agenti esterni sottopongono noi tutti a stress continui, in particolare il viso nel corso del tempo perde la sua luminosità ed elasticità con la comparsa delle prime rughe.
L'obiettivo del linfodrenaggio manuale attraverso manovre molto delicate è quello di drenare i liquidi in eccesso, decongestionando il volto e riprestinando una omeostasi circolatoria in maniera ottimale.
In questo modo la pelle apparirà più distesa con una elasticità e colorito più naturali, il tutto con qualche seduta di mezz'ora ciascuna.
Và inoltre sottolineato che questa tipologia di massaggio non viene usata solo nel campo estetico, ma anche in quello terapeutico.
Infatti traumi con edemi facciali di varia natura possono giovarsi di questo trattamento, con lo scopo non solo di eliminare il gonfiore generalizzato ma di velocizzare i processi riparativi della cute sottoposta ad insulto.
In tutti i casi la risposta psicologica che deriva da questa attività massoterapica è importante, un paziente soddisfatto è una persona felice, che a suo modo, implementa il risultato finale raggiungendolo con maggiore tempestività.
domenica 3 luglio 2011
L'insufficienza del microcircolo ed il linfodrenaggio
Durante la stagione calda, aumentano i disturbi legati all'insufficienza del microcircolo periferico.
La vasodilatazione che il caldo produce e che spesso si aggiunge ad una predisposizione familiare, o a lavoro che costringe a stare molto tempo in piedi, o per diverse altre cause, facilita lo sviluppo dell'edema, cioè del classico gonfiore agli arti inferiori, accompagnato a quel senso di pesantezza, di formicolio, di dolenzia diffusa e di stanchezza persistente.
Questi sintomi sono legati ad una stasi dei fluidi venoso-linfatici in periferia, che non riescono più a risalire efficacemente, perchè si è creato un danno valvolare ed una distensione della parete venosa, che è diventata più permeabile e che favorisce la fuoriuscita di sostanze, sopratutto acqua e proteine verso i tessuti circostanti.
Alla terapia medica in questi casi può essere associata una compressione elastica ove indicata, ed il linfodrenaggio manuale per correggere il ristagno periferico dei liquidi fuoriusciti.
Il linfodrenaggio interviene correggendo questi disturbi, fornendo un ausilio terapeutico funzionale al controllo della sintomatologia, e dei fastidi connessi.
"Ricordo il caso di un paziente con insufficenza venoso linfatica degli arti inferiori di seria entità, che attraverso un programma linfodrenante con cadenza bisettimanale per un complessivo ciclo di dieci sedute è migliorato ed ha mantenuto buoni risultati per oltre un anno.
In questi casi associo al termine del trattamento manuale, anche l'applicazione topica del talco alla cumarina ed una chinesi mirata al fine di implementare il risultato finale ed ottenere risultati più duraturi possibili."
Per il paziente con insufficienza degli arti inferiori è consigliato evitare posture troppo a lungo obbligate (sedute o in piedi), scarpe con tacchi alti, vestiari costrittivi, esposizioni prolungate a fonti di calore (come il sole) per non favorire vasodilatazioni e aumento di ristagni.
Per il paziente con insufficienza degli arti inferiori è consigliato evitare posture troppo a lungo obbligate (sedute o in piedi), scarpe con tacchi alti, vestiari costrittivi, esposizioni prolungate a fonti di calore (come il sole) per non favorire vasodilatazioni e aumento di ristagni.
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